E sin dagli inizi della civiltà, l’uomo ha contribuito alla costruzione del “suo” paradiso terrestre con i suoi manufatti. Il segno dell’uomo caratterizza ogni possibile paradiso terrestre.

Dino Gavina

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Paradisoterrestre

Bologna, fine anni Quaranta. Nel cuore del capoluogo felsineo, nella bottega di un giovane tappezziere, sta per innescarsi una delle più significative e rivoluzionarie azioni nel campo del design e dell’arte del Novecento. Un’avventura umana, ancor prima che imprenditoriale, destinata a spiegarsi per più di mezzo secolo e a imprimere una radicale trasformazione al design italiano e internazionale. Protagonista di questa intensa e feconda stagione creativa è Dino Gavina, figura poliedrica e sovversiva, uomo impossibile da circoscrivere in definizioni convenzionali.

Merito indiscusso dell’imprenditore bolognese è stato la sua capacità di circondarsi di alcune tra le figure più prestigiose del mondo dell’arte e dell’architettura. Tra i nomi più significativi Carlo Scarpa, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Ignazio Gardella, Kazuhide Takahama, Marcel Breuer, Man Ray, Marcel Duchamp, Lucio Fontana, Roberto Matta, Tobia Scarpa, Luigi Caccia Dominioni, Enzo Mari,…

Paradisoterrestre è stata l’ultima grande impresa di Gavina, pensata sul finire degli anni Settanta e inaugurata nel 1983. Il brand è inizialmente specializzato nella realizzazione di oggetti per esterni e arredo urbano. Il bagaglio di conoscenze, esperienze e frequentazioni, consolidato nel corso degli anni precedenti, viene riversato in Paradisoterrestre. La casa, nelle sue componenti, quella artificiale dell’edificio e quella naturale del giardino, è lo spazio della vita. Volontà di Gavina è trasformarla in quel piccolo, personale, intimo angolo di Paradiso in terra. Un Eden perduto e ritrovato grazie alla bellezza delle cose, dove la funzionalità degli oggetti proposti in catalogo non è seconda alla contemplazione delle forme.

Il mondo di Paradisoterrestre, fatto di rapporti solidi e sinergici di amicizia e stima, è stato e continua ad essere una fucina culturale in cui sono concepiti alcuni tra i pezzi più celebri del design italiano. Dal 2017 l’eredità culturale e materiale si fonde con l’innovazione: il progetto originario si realizza non solo attraverso la riedizione di pezzi storici disegnati dai grandi maestri del design, ma incoraggiando e incentivando la produzione di nuove collezioni in collaborazione con grandi firme del panorama contemporaneo.

Nel suo nuovo corso Paradisoterrestre presenta un catalogo che, spaziando tra storia e innovazione, fa propri i capisaldi dell’esperienza visionaria e anticipatrice di Dino Gavina: dialogo tra arte e design; eccellenza nella qualità costruttiva; tradizione artigianale applicata su scala industriale; sperimentazione linguistica ed estetica.

La Galleria

Nel 2018 Paradisoterrestre apre le porte della sua nuova casa in via De’ Musei 4 a Bologna. Uno spazio ibrido, tra galleria e showroom, tra arte e design. Il direttore creativo Pierre Gonalons ha concepito il progetto degli interni come l’abitazione di un collezionista ideale, ispirandosi allo stile italiano degli anni Settanta. L’architettura interna dell’affascinante appartamento al primo piano rispetta la storia del palazzo, situato nella centralissima zona del Quadrilatero a pochi passi da Piazza Maggiore, pur rivelando nelle scelte un taglio decisamente contemporaneo.

Una casa abitata dagli oggetti, Edizioni dal catalogo Paradisoterrestre e pezzi da collezione dall’Historical Design Selection, per un’esperienza totale dell’universo Paradisoterrestre tra arte, architettura e design d’autore.

La galleria è stata sede di importanti mostre: ULTRAMATTA - La sorprendente avventura di Roberto Matta nel mondo del design (2019), TOBIA SCARPA - Dall’arte della misura silenziosamente (2020), Paola Pivi - Rock the art (2021), Augusto Betti - Trasversale • Pulsazione • Ritmo (2022) e Cento % Dino (2022).

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